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La Pieve |
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Storia | |||
Appiano Gentile (CO) pieve di Santo Stefano (sec. XI - 1971)
La Pieve di Appiano Gentile PIEVE, APPIANO si trova un po' decentrata verso nord nell'altopiano sul quale giace la sua pieve che è delimitata a est dal torrente Lura e a ovest dal bacino del Bozzente Alcuni reperti archeologici e vistosi resti della centuriazione attestano I'oc-cupazione romana del territorio plebano. La presenza cristiana potrebbe risalire al VI sec., come sembra suggerire una lapide molto martoriata e d'incerta lettura. La dedica a S. Stefano della chiesa plebana confermerebbe una precoce cristianizzazione della zona. Come nei numerosi capopieve nei quali l'originario battistero è stato demolito o rimaneggia¬to da secoli, anche ad Appiano. potrebbero e¬mergere delle importanti informazioni da uno studio archeologico delle due a¬ree nelle quali è stato ipoteticamente localizzato dagli storici l'antico battistero di S. Giovanni Battista. Di molto precedente alla menzione di Appiano capopieve e del suo capi¬tolo nei documenti scritti pervenutici, è quella di alcune località della pieve. Infatti Gerenzano, Mozzate, Turate e Veniano appaiono nel VlIl sec.; Cirimido nell'844. II toponimo Appiano è documentato per la prima volta in un atto del gennaio 1053; la canonica di Appiano compare come beneficiaria di una donazione del luglio 1067, mentre il primo nome di un pre¬vosto, Guiberto, appare nel 1155. La chiesa e la canonica di San Bartolomeo al Bosco sono attestate in un atto del Comune di Milano già l’8 dic. 1141. Il Liber notitiae sanctorum Mediolani informa che alla fine del sec. XIll non e-sisteva più il collegio canonicale di San Bartolomeo i cui beni erano passati al capitolo metropolitano nel 1277, ma se n'era costituito un altro a Gerenzano do¬ve, nel 1398, c' erano 6 canonici compreso il prevosto. Nel medesimo 1398 la “Notitia cleri” enumera ad Appiano 22 canonici, 2 case umiliate e 35 cappelle distribuite in 22 località della pieve. Analoga è la situazione trovata nel 1455 dall'arcive¬scovo Gabriele Sforza. S. Carlo vi giunse nel 1574 preceduto nel 1566 da p. Leo¬netto Chiavone e seguito nel 1583 dal delegato Beniamino Tarugi iI quale tro¬vò che delle 54 chiese poste in 27 località della pieve alla fine del XIll sec., 22 erano diventate parrocchiali. A Gerenza¬no sussistevano 6 canonicati compreso quello del prevosto; ad Appiano i 22 canonici, compreso il prevosto, erano distinti in due ordini o feudi di 11 maggiori e 11 minori e seguivano antichissimi statuti capitolari. Nei tre secoli seguenti la vasta pieve fu visitata dall'arcivescovo Gaspare Vi-sconti nel 1586, dal card. Federico Bor¬romeo nel 1605, dal card. Cesare Monti nel 1646, dal card. Federico Visconti nel 1687 e dal card. Giuseppe Pozzobonelli nel 1747. Nel 1642, per ovviare alla sua vastità e facilitare soprattutto le prescritte con¬gregazioni del clero, la pieve fu distinta in Superiore e Inferiore mediante una li¬nea immaginaria passante a Sud di Ve¬niano e a Nord di Fenegrò. Fu il primo passo verso il ridimensionamento che si completò nel 1972 con la definizione dei confini del decanato di Appiano. Nella sezione inferiore, più lontana dal capopieve, avevano una posizione singolare Geren¬zano - sede di una canonica del sec. XlII - e Lomazzo - diviso tra le confi¬nanti diocesi di Como e Milano almeno dal Xll sec. Per questa nel 1747 Gerenzano venne eretto in vicariato in luogo e al parroco di Lomazzo venne concesso il titolo di prevosto il 21 aprile 1884. Quattro volte compì la visita pastorale della pieve di Appiano il card. Ferrari: nel 1901, nel 1908, nel 1912 e nel 1918. Cinque volte, invece, lo fece il card. Schuster: 1932, 1938, 1943, 1948 e 1953. Il card. Montini la visitò nel 1962 e il card. Colombo nel1975. DECANATO E' uno degli 11 decanati della Zona pastorale II, o di Varese e coincide quasi del tutto con il precedente Vicariato foraneo omonimo. Comprende le 18 parrocchie di Appiano, Beregazzo, Bulgarograsso, Caccivio, Cascina Restelli, Castello Lurate, Castelnuovo Bozzente Cirimido, Fenegrò, Figliaro, Guanzate, Limido Comasco, Lurago Marinone, Lurate Abbate, Mozzate, Oltrona San Mamete, San Martino di Mozzate, Veniano. Al Vicariato foraneo appartenevano anche le parrocchie di Carbonate e Locate Varesino che son passate al decanato di Tradate e la parrocchia ambrosiana di Lomazzo che è passata al decanato di Saronno e, dall'8 marzo 1981, alla diocesi di Como. Molta più vasta, invece, era l'antica pieve che comprendeva anche circa un terzo dell'attuale decanato di Saronno.
II primo decano é stato il prevosto di Appiano Gentile don Giuseppe Sala.
L. CLERICI, Memorie storiche di Appiano nella diocesi di Milano, Milano, Tip. Missioni Estere, 1926. G. CERUTI, La borgata di Appiano (Provincia di Como). Notizie storiche, Como. 1981 [ristampa anastatica dell'ed. 1921] G. FIGINI, L'<Ecclesia, plebis> di Appiano Gentile, «Diocesi di Milano - Terra ambrosiana". 23 (1982), pp. 38-46. G, COLOMBO - .G. FIGINI. La visita pastorale dell’Arcivescovo Gabriele Sforza alla pieve di Appiano, <Aplanum>. I (1982), pp. 11-26. G. FIGINI - C. ORTOLANI, La, visita pastorale del padre Leonetto Schiavone alle Pieve di Appiano, "Aplanum", 2 (!983), pp.11-109. C. ORTOLANI, La visita pastorale del padre Leonetto Schiavone alla Pieve di Appiano."Aplanum", 3 (1984), pp.I5-50
M.F. BARONI. Antichi documenti di Guanzate (1138-1265), "Aplanum)" 3 (1984), pp. 51-172. GIULIO COLOMBO
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